Il Caffè dell’ Ussero ha sede all’ interno di uno dei più bei palazzi affacciati sui lungarni pisani. Si tratta del quattrocentesco Palazzo Agostini, anche conosciuto col nome di Palazzo dell’ Ussero o Palazzo Rosso, appartenente alla famiglia dei Conti e antichi patrizi pisani, nient’altro che gli Agostini Fantini Venerosi della Seta.
Nasce nel 1775 ed è il terzo caffè più antico di Italia dopo il Florian di Venezia (1720) ed il Greco di Roma (1760).
Tra la fine del settecento e la metà dell’ottocento il Caffè fu laboratorio delle idee illuministe e risorgimentali italiane e fra le sue mura fu organizzata la famosa spedizione del battaglione Universitario a Curtatone e Montanara. L’adozione del nome si deve alla documentata presenza di usseri esploratori francesi che abitavano il palazzo in una locanda al suo interno.
Il nostro caffè, come il Palazzo che lo ospita, nel tempo assume diversi nomi e soprannomi, tanto da essere ribattezzato col nome “Caffè delle Stanze”, dato il collegamento al piano superiore con il circolo delle Stanze Civiche, ma anche come “Caffè dell’Unione”, proprio perché ospitò le riunioni del primo Congresso Italiano degli Scienziati a partire dal 1839, oggi ancora conta sulle pareti i ricordi dei suoi illustri frequentatori, rendendosi un luogo quasi immortale.
Tra i gloriosi ricordi degli “habitué” risorgimentali quelli di: Domenico Guerrazzi, sospeso dall’ università per aver declamato qui una notizia sui moti carbonari, Giuseppe Montanelli, Giuseppe Giusti, resosi famoso nelle “Memorie di Pisa” del 1841, Giosuè Carducci, che qui creò un poema eroicomico, e il garibaldino Mazzini.
Durante la Seconda Guerra Mondiale venne requisito dall’ esercito alleato – le forze americane – nel 1944 e riaperto come caffè-tabacchi l’anno successivo, con la denominazione “Usserino”, cambiando alloggio e transitando nei locali adiacenti. Soltanto nel 1959, il caffè, dopo essere stato restaurato, fece ritorno alla sede originale.
Oggi il Caffè dell’ Ussero (tel. 050 818193) offre un servizio di bar caffetteria in quello scorcio del Lungarno Pacinotti che il Leopardi definì il più bello di Pisa … ma anche di Firenze.